Disclaimer grafico

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venerdì 21 dicembre 2007

I robot domineranno il mondo, oppure i giapponesi

I giapponesi sono pazzi. Su questo credo che nessuno potrà mai avere niente da ridire.

Qui sotto due esempi di una delle infinite forme di pazzia giapponese.

Polysics - I my me mine (Strong Machine 2 Version)

Strong Machine 2 sarebbe la ragazzina del video. Si chiama così perchè Strong Machine 1 è il padre. E' nata nel 1995, il che fa di lei una dodicenne, anche se nel video di qui sopra aveva 10 anni. Vale la pena di vederlo interamente, anche se la parte centrale è un po' ripetitiva, con particolare attenzione al minuto 0:56 e al 2:40. Il video è girato tutto assieme, senza montaggi o trucchi da post-produzione, quello che si vede è tutto capacità della bambina. La canzone è di un gruppo giapponese, e l'assurdità dell'inglese del testo rende il tutto ancora più surreale.

U-Min

Anche quest'altro video vale la pena di essere visto interamente, nonostante l'accompagnamento sonoro di sottofondo faccia discretamente cagare. Anche qui nessun trucco, e sono anche più bravi della Strong Machine 2 di cui sopra, anche se lei ha l'età dalla sua, e inoltre il suo video è un balletto a ritmo della canzone, mentre nel caso di U-Min è un'esibizione vera e propria. In particolare va notato che il video non è rallentato artificialmente, è tutto a velocità normale.
Pauroso. Folle.

mercoledì 12 dicembre 2007

A volte le generalizzazioni sono inutili

Se Dio avesse voluto che credessimo in lui, sarebbe esistito. (Daniele Luttazzi)

Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica. (George Bernard Shaw)

Se c'è un essere supremo, deve essere pazzo. (Marlene Dietrich)

Se Dio esiste, spero abbia una buona scusa. (Woody Allen)

Se Dio esiste, chi è? Se non esiste, chi siamo? (Gesualdo Bufalino)

L'uomo è soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo? (Friedrich Nietzsche)

Se Dio è Dio, allora non è buono, se Dio è buono allora non è Dio; scegli: l'una o l'altra. (Archibald MacLeish)

In cosa credo? Credo in Dio, se esiste. (Stanislaw Lec)

C'è chi dice che Dio esiste e chi è convinto che non esista. La verità, come sempre, sarà nel mezzo. (William Yeats)

Credere in Dio è un insulto a Dio, perché da un lato si immagina che abbia perpetrato atti di incalcolabile crudeltà, dall'altro lato si suppone che abbia perversamente dato alle sue creature umane uno strumento, il loro intelletto, che deve inevitabilmente portarli, se sono spassionati ed onesti, a negare la sua esistenza. E' allettante concludere che se esiste, sono gli atei e gli agnostici quelli che lo amano di più, tra quelli con una qualche pretesa di educazione, poiché sono quelli che lo hanno preso più sul serio. (Galen Strawson)

Ci sono atei di un'asprezza feroce che tutto sommato si interessano di Dio molto di più di certi credenti frivoli e leggeri. (Pierre Reverdy)

Dio si conosce meglio nell'ignoranza. (S. Agostino)

Noi chiamiamo Dio tutto ciò che non possiamo capire con facilità; questo fa risparmiare molta fatica ai tessuti cerebrali. (Edward Abbey)

La paura è la madre di tutti gli dei. (Tito Lucrezio Caro)

Sono ancora ateo, grazie a Dio. (Luis Buñuel)

Se credo in Dio? Beh, credere è una parola grossa, diciamo che lo stimo. (Walter Fontana)

So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio. (Napoleone Bonaparte)

L'Invisibile e l'inesistente si assomigliano molto. (Thomas Vernon)

Ipotizzare l'esistenza di un essere intangibile non facilita la comprensione dell'ordine che troviamo nel mondo tangibile. (Albert Einstein)

O Dio vuole abolire il male, e non può; oppure può, ma non vuole; oppure non può e non vuole. Se vuole, ma non può, è impotente. Se può, ma non vuole, è malvagio. Ma se Dio può e vuole abolire il male, allora perché c'è tanto male nel mondo? (Epicuro)

Se Dio è così buono come dicono, perché per aiutarti si fa tanto pregare? (Valerio Peretti Cucchi)

Pensare che il creatore dell'universo correrà in mio aiuto e piegherà per me le leggi della natura è il massimo dell'arroganza. (Dan Barker)

Nella sua arroganza l'uomo attribuisce la propria origine a un piano divino. Io credo più umile e verosimile vederci creati dagli animali. (Charles Darwin)

La fede ortodossa dipinge Dio come un essere vendicativo, e nonostante ciò la gente ne parla come di un essere tanto amoroso. (Phineas Barnum)

Puoi citare centinaia di riferimenti che mostrano che il Dio della bibbia è un tiranno assetato di sangue, ma se loro ripescano due o tre versetti che dicono "Dio è amore" affermeranno che tu stai prendendo cose fuori dal contesto! (Dan Barker)

Dobbiamo chiederci che logica ha la storia di avere un Dio onnisciente e onnipotente, che ha creato umani fallibili, e poi li incolpa per i suoi errori. (Gene Roddenberry)

La storia della redenzione non regge all'esame. L'uomo dovrebbe redimere sè stesso dal peccato di aver mangiato una mela, commettendo un omicidio su Gesù Cristo; è il più strano sistema di religione mai messo in piedi. (Thomas Paine)

Se solo Dio mi desse un segno chiaro! Tipo aprire un ricco conto in banca a mio nome in una banca svizzera. (Woody Allen)

Tutti pensano che Dio sia dalla loro parte. I ricchi e i potenti sanno che è così. (Jean Anouilh)

Il dubbio più serio mai gettato sull'autenticità dei miracoli biblici è il fatto che la maggioranza dei loro testimoni erano pescatori. (Arthur Binstead)

Anche Dio fa dei progressi nell'apprendimento: lo si nota dai miglioramenti nella creazione della donna nei confronti dell'uomo. (Zsa Zsa Gabor)

Se vuoi essere più vicino a Dio, stai più vicino alla gente. (Kahalil Gibran)

Penso che ci siano due Dio. Ognuno dei quali è convinto che a prendersi cura di me sia l'altro. (Ashleigh Brilliant)

Ogni volta che mi guardo allo specchio mi convinco sempre più che Dio ha un ottimo senso dell'umorismo. (Matteo Molinari)

La birra è la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici. (Benjamin Franklin)

Ok, Dio ha creato il cielo e la terra. Ma cos'ha fatto di recente? (Anonimo)

Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto. (Gilbert Chesterton)

lunedì 10 dicembre 2007

Luttazzi sospeso da La7

Sono semplicemente sconvolto. Non riesco a crederci, forse sto solo facendo un brutto sogno. No, sono sveglio, è l'Italia che è un brutto sogno. Fa schifo. E' una merda. Non esiste libertà di satira, non esiste libertà di espressione, non esiste libertà.

Fa schifo.

Non esistono temi forti, esistono solo menti deboli.

Chi sostiene che Luttazzi è volgare non ha capito cosa sia la satira e non ha capito cosa sia la volgarità. Volgarità è la censura, volgarità è la censura preventiva, volgarità è il servilismo asservito al potere, volgarità sono i teatrini, volgarità sono trasmissioni come Buona Domenica, volgarità è il perbenismo, volgarità è scandalizzarsi per semplici questioni di parolacce e presunti insulti, volgarità è chi non riesce nemmeno a sentir dire la parola "cacca", come se lui non cagasse come tutti gli altri esseri umani, come se esistesse purezza soltanto fingendo che non esista l'atto del cagare. Chi si indigna per argomenti coprofili è volgare, ipocrita, bigotto, falsamente perbenista, disgustoso. La volgarità esiste per chi s'indigna.

Andate tutti, per l'appunto, a cagare.

6 anni e non è cambiato nulla, che vergogna. La7, sei ridicola. Cercavi solo una scusa. Che cazzo hai offerto il programma a Luttazzi, allora? Fermarlo poi per una battuta già presente su un suo libro, già portata a teatro, e perfino replicata da voi. Io mi sento offeso da tutto ciò, lo trovo volgare e offensivo nei miei confronti, quindi che facciamo, vi sospendete da soli o aspettate una mia telefonata?

Come dice Daniele Luttazzi nel suo blog: "Come faccio a sopportare la chiusura di Decameron? Penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta."

Va molto meglio ora, in effetti. Grazie, Daniele.


Luttazzi - Decameron, puntata 5, andata in onda l'1/12/2007, REPLICATA da La7 il 6/12/2007: la battuta causa della sospensione


"La macchina da scrivere" (puntata 4, 24/11/2007)

"Missione di pace" (ogni puntata)

Cos'è la comicità, cos'è la satira, cos'è l'ironia (puntata 4, 24/11/2007)

La sigla finale del programma (Daniele Luttazzi - Money for dope)

"Benvenuti in Italia" (durante il confino dalla tv dell'"editto bulgaro")

giovedì 29 novembre 2007

Coffee-Flavoured Hot Water

Vivendo ormai da un pochetto all'estero mi son reso conto di come funzionano i tre prodotti italiani per eccellenza all'estero: la pasta, la pizza e il caffè. O meglio, i tre prodotti alimentari italiani, perché i tre prodotti italiani per eccellenza sono la mafia, il calcio corrotto e la furbizia del tipico italiano-che-si-crede-furbo-in-quanto- italiano-mentre-tutti-gli-altri-sono-fessi.
La pasta, la pizza e il caffè così come li concepiamo in Italia, all'estero sono tutt'altra cosa. In peggio, ovviamente. La pasta è quella cosa di cui tutti i termini sulle scatole e le buste associati al prodotto sono in italiano puro ("spaghetti", "pennette", "pipe rigate", "farfalle", "lasagne", che poi nemmeno sanno pronunciarla la parola "lasagne", che cacchio ce lo scrivono a fare?), mentre se poi vai a leggere gli ingredienti o qualsiasi altra cosa, tutto il resto è in lingua straniera. La Marca Italiana di pasta in Olanda è Grand'Italia, una marca assolutamente ignota in Italia (e ci sarà un motivo). Non ho ancora avuto modo di scoprire come viene cucinata qui la pasta, ma sinceramente per una qualche ragione preferirei rimanere nell'ignoranza.
La pizza è quella cosa che secondo un qualsiasi non italiano è sufficiente che sia di forma approssimativamente tonda, con formaggio al posto della mozzarella, con ingredienti casuali sopra che più non c'entrano un cazzo l'uno con l'altro e meglio è, per essere chiamata "pizza". Forni a legna manco a parlarne, perlomeno non qui in Olanda. Tralasciamo che specie di entità sia la pizza in America, dove è normale mangiarla fredda a colazione da avanzo della sera prima (e chi lo fa in Italia è indiscutibilmente un mostro).
Il caffè è quella cosa scura che più ce n'è meglio è (come l'amico di Dario Baldambembo). Fuori dall'Italia, ormai è assodato, non bevono caffè, ma una brodaglia acquosa al gusto di caffè. Tant'è appunto che soltanto fuori dall'Italia si sente la necessità di distinguere tra caffè ed espresso, dato che in Italia il caffè è espresso. Il bello è che neanche l'espresso all'estero è un reale espresso. E' soltanto una brodaglia acquosa al gusto di caffè, ma un po' meno acquosa del caffè di cui sopra. Non c'è verso di farglielo capire che il caffè non è una bevanda da sorseggiare in bicchieroni. Non è proprio una bevanda, cazzo! Così come per la pasta, anche per il caffè tutti i termini riferiti al caffè sono sempre scritti in italiano ("ristretto", "lungo", "corto", "latte macchiato"). Come se capissero la differenza. Qui in Olanda le persone si interfacciano col caffè secondo tre distinte categorie: quelli che vogliono berlo all'italiana a tutti i costi (ma poi rimangono stranamente interdetti quando scoprono che l'espresso propriamente detto è così poco e così forte); quelli che lo bevono soltanto se ce n'è almeno mezza pinta nel bicchiere; e infine quelli che gli italiani sono un po' troppo fissati col loro stupido caffè, che cacchio ci sarà di così speciale nel caffè come lo vogliono disperatamente loro, stupidi italiani maniaci. La prova che quello che sto dicendo è tutto vero è che in qualsiasi parte fuori dai confini italiani trovare un caffè al bar che costi meno di un euro è del tutto impossibile. Costa più caro del petrolio, ed è irrimediabilmente una ciofeca (come diceva qualcuno).

venerdì 23 novembre 2007

Elefanti rosa

La miglior sequenza della storia del cinema per un film di animazione.
Paura e delirio.
1941.



Pink Elephants on Parade

Son qua! Son qua!
I rosa elefanti già
Tre per tre
Eccoli marciano
Quaggiù laggiù
Arrivan di su e di giù
Son qua! Son qua!
Continuano ad avanzar
Come mar
Marciano ondeggiano
Di qua di là
I rosa elefanti van
Cosa farò? Cosa farò?
Dove fuggire potrò?
Io non ho terror di vermi
Né di serpenti né di germi
Ma i rotondi pachidermi
Mi fan rabbrividir!
Non son tipo da svenire
Né da farmi intimorire
Ma vedermi comparire
I rosa elefanti mi fa mal
Tanto mal
Mandali via! Mandali via!
Quale orror, che terror
I rosa elefanti noooo!
Salvatemi!
Salvatemi!
Salvatemi...
Look out! Look out!
Pink elephants on parade
Here they come!
Hippety hoppety
They're here and there
Pink elephants everywhere
Look out! Look out!
They're walking around the bed
On their head
Clippety cloppety
Arrayed in braid
Pink elephants on parade
What will I do? What will I do?
What an unusual view
I can stand the sight of worms
And look at microscopic germs
But technicolor pachyderms
Is really too much for me
I am not the type to faint
When things are odd or things are quaint
But seeing things you know that ain't
Can certainly give you an awful fright
What a sight!
Chase 'em away! Chase 'em away!
I'm afraid, need your aid
Pink elephants on parade
Pink elephants...
Pink elephants...
Pink elephants...

martedì 20 novembre 2007

Apocalypse soon

Non me n'ero reso conto, ma solo da poco ho realizzato che sono tornati i Backstreet Boys, sono tornati i Take That, sono tornate le Spice Girls. Ora mancano solo gli East 17, gli *N Synk, i Blue e i terribili Boyzone. Brrr! Ah, e ovviamente è attesa anche la reunion della prima boyband della storia, i Beatles, anche se tutti sanno che ciò è ormai impossibile, per via della notoria morte di Paul McCartney nel 1966. Anche se bisogna dire che il suo sosia sta facendo un ottimo lavoro.

martedì 13 novembre 2007

A me del calcio

L'ultimo recente episodio di cronaca nera legato al calcio rappresenta l'ennesima conferma che il calcio di un certo livello non è più uno sport, non lo è più da parecchio. E' business, merchandising, politica, immagine da un lato, una droga che ottenebra le menti dall'altro. Gli ultras è gente che vive per il calcio (come se il calcio fosse un valore per cui vivere), gente che a causa di una malformazione particolare ancora da studiare non è in grado di far stare contemporaneamente nel cervello calcio e sangue, calcio e buon senso, calcio e civiltà. Quindi per definizione l'ultrà è contro la polizia, contro l'intera categoria, colpevole di limitare la sua libertà di espressione (ammesso che i fumogeni, gli insulti, le battaglie contro la tifoseria avversaria, a sua volta colpevole di non tifare l'unica squadra che è permesso tifare ovvero quella dell'ultrà, abbiano qualcosa a che fare con l'esprimersi). Per questo, dopo l'uccisione di Gabriele Sandri, la massa ultrà ha dato sfogo alla sua rabbia con una incivile guerriglia fuoco&fiamme. Rabbia? Rabbia per cosa? Quasi nessuno di loro conosceva Gabriele Sandri e a quasi nessuno di loro frega seriamente qualcosa della sua morte, della morte di Gabriele Sandri in quanto Gabriele Sandri. A loro frega della morte di Gabriele Sandri in quanto tifoso, diventano ciechi di rabbia perché La Polizia uccide I Tifosi (non perché un poliziotto ha ucciso un tifoso).
E ora il via al carosello del già sentito e già vissuto: fermiamo il calcio per un anno, vietiamo le trasferte, raddoppiamo i controlli, chiudiamo gli stadi. Bah, tutti i fiumi di parole che si spenderanno in questi giorni sono vacui, tra due settimane il campionato riprenderà come sempre e come sempre sarà tutto di nuovo come prima.
Io nel mio piccolo contribuisco a mio modo, non seguendo il calcio.
Quand'è che il gioco della scopa e il gioco della bottiglia diventeranno sport olimpici?

lunedì 5 novembre 2007

Oh no! Another Xmas is coming!

Il periodo più triste dell'anno, come tutti sanno, sono gli ultimi giorni di agosto.

L'estate è finente e il lavoro è rientrante. C'è un'aria di nostalgia così pesante nell'aria che la si può tagliare a fette, metterla nel congelatore, e sbrinarla per i tempi né carne né pesce, ovvero ottobre e novembre. Tutti si ostinano a prendere le vacanze in agosto, quando ormai è scientificamente dimostrato dai nostri migliori dermatologi che il periodo migliore sarebbe luglio o settembre. Luglio, perché fa troppo caldo per lavorare. Settembre, perché il tempo non è più così di merda come ad agosto. Ad agosto è risaputo: fa freddo. E fa freddo unicamente per rovinare le ferie a te. Tutti prendono le ferie ad agosto perché tutti prendono le ferie ad agosto. Uno si sentirebbe un idiota ad essere l'unico pirla a prendere le ferie a settembre, quando nessuno è in ferie e tu sei l'unico pirla al mare.

Il secondo periodo più triste dell'anno, come non tutti sanno, è Natale.
Natale comincia gli ultimi giorni di agosto, e questo è un già motivo per essere un periodo triste. L'esatto momento in cui comincia il Natale è quando vedi per la prima volta la pubblicità delle statuine del presepe, e tu sei appena tornato dal mare ancora sporco di sabbia e salsedine e la guardi con un'espressione quantomeno abbacinata. La trasmettono in quel periodo perché per collezionarle tutte, con un'uscita settimanale, bisogna per forza avere tutti quei mesi di conto alla rovescia. Un po' come quando a giugno, a chiusura delle scuole, si vedono le prime pubblicità di zainetti e diari.
Natale e capodanno cadono lo stesso giorno, e le vigilie ovviamente pure. Capodanno è inteso come un giorno speciale da festeggiare, e tutti lo festeggiano, spendendo fior di quattrini (perché tutto è più caro in quel periodo) ma è una pura e semplice convenzione. Se io decidessi che il nuovo giorno che tutto il mondo deve festeggiare non è più la notte del 31 dicembre, ma la notte del 23 febbraio, tutto il mondo lo festeggerebbe? Ovviamente no, perché io non conto un cazzo e nessuno mi darebbe (giustamente) retta. E se anche io con un gruppo di persone festeggiassi alla mezzanotte del 23 febbraio come se fosse il 31 dicembre, non sarebbe comunque la stessa cosa, perché saremmo gli unici pirla che festeggiano, mentre il resto del mondo si fa i cazzi suoi.
Natale non è una festa religiosa, è una festa consumistica. Come San Valentino. Come la festa della donna e della mamma. Come halloween. Nessuno si cagava halloween in Italia, fino a qualche anno fa. Poi l'America ce l'ha importato allo stesso modo in cui importa democrazia nei Paesi che abbisognano di democrazia (anche se, essendo timidi, non lo chiedono esplicitamente, ma si vede da lontano che ne hanno assoluto bisogno). Fino a qualche anno fa halloween era soltanto quel buffo e incomprensibile evento che costituiva motivo sufficiente da dedicargli un intero episodio di un qualsiasi telefilm americano anni '80 (Happy days, i Robinson, Arnold, Genitori in blue jeans, Otto sotto un tetto, ...).
Ho perso il filo. Dove volevo arrivare? Ah, sì, ecco: io odio i lunedì.

PS: includo alcune parole chiave per rendere questo post tra i primi risultati di qualsiasi ricerca, come testato dai nostri migliori laboratoires: sesso, pompino, cazzo, figa, 69, paris hilton, britney spears, fred flintstones, orso yogi.

mercoledì 3 ottobre 2007

?!?

L'abeaS blob è risorto. Solo non se n'è ancora accorto...

* Ogni eventuale rima è involontaria, in quanto causata dall'uso di una determinata lingua al posto di un'altra.

martedì 10 luglio 2007

Siamo arrivati a questo: un post di autocelebrazione, con supplica di "lasciate un commento" annessa

AS (ante scriptum): if you're not italian, don't understand a word of italian, and for some unfathomable reason are in this blog all the same, please go directly to the last lines.

Il mio ultimo post su questo blog risale al 13 giugno. Non ho abbandonato l'abeaS blob, ma per motivi vari non ho più avuto il tempo di aggiungere squisiti commenti ai fatti del mondo. Oggi per curiosità mi è venuto in mente di fare un salto al caro rapporto di Google Analytics sulla frequentazione del blog. "Non ci scrivo da un mese", ho pensato, "Sarà abbandonato come Penelope lo è stata da Ulisse (prima che Ulisse facesse ritorno a Itaca rendendo di fatto Penelope non più abbandonata)", (lo so, i miei pensieri sono contorti), "Non sarà più venuto nessuno, a leggere le mie inopportune facezie." Con non poca esterrefazione (stato in cui si trova chi è stupefatto, atterrito, sconcertato, sbalordito, sbigottito, trasecolato, o ha usato un thesaurus) ho scoperto che ogni giorno continuo ad avere numerose visite. Commenti sempre zero, ma visite a gonfie vele, per essere un blog che non vede nuovi post da 27 giorni.
La figura qua sotto rappresenta la stampa della schermata, con l'andamento delle visite e dei visitatori dal giorno seguente l'ultimo post a ieri.





















Sticazzi, penserete voi (se state ancora leggendo). Ok, ve lo concedo. Vi chiedo solo di lasciare un messaggio come testimonianza della vostra visita, anche fugace, anche di una volta e mai più. Così, tanto per, con nessuno scopo dichiarato. Un commentino qui sotto in cui affermate che anche voi leggete l'abeaS blob (come la signorina della colonna qui a destra), oppure un semplice saluto, oppure un simpatico insulto, quel che vi pare, col vostro nome/nick e città di digitazione.
Se siete stranieri e non capite una cippa di italiano, mi sforzerò di scrivere la stessa cosa in inglese:
Ok, now you're in the very last lines of this post. Clever. Since you're here, you may as well leave a comment, a witness of your visit, whatever you want to write (everything will be welcome), with your nick and town. Each message will contribute to shed a tear of delight on my cheeks. Peace.

mercoledì 13 giugno 2007

Who do you feel like?

I video musicali devono per forza essere tutti monotoni, con la cantante di stupenda presenza* in primo piano e tutto il resto che non ha alcuna importanza? Per fortuna no, quindi ogni tanto si scovano video altamente creativi, magari fatti a bassissimo costo.

* perchè è risaputo che per saper cantare bisogna necessariamente essere belli. Così insegna MTv.

Shitdisco - Ok

martedì 12 giugno 2007

Il bidet sottovalutato

Dopo due mesi di vita dell'abeaS blob mi sembra giusto cominciare a tirare qualche somma. Stavo guardando l'indispensabile rapporto di Google Analytics, che tra le altre cose riporta le frasi cercate su Google con le quali viene trovato il mio blog. Direi che è un'informazione molto interessante e ha la sua enorme importanza, perchè ora so dove devo andare a parare per gli argomenti futuri.
Ad ogni modo, ecco la lista, nell'ordine con cui viene fornita da Google Analytics. A voi il giudizio:

manifesto surrealista
il manifesto surrealista
come si usa il bidet
foto manifesto surrealista
bidet si usa in francia?

bidet fronte muro

modelli di cartelli per scherzi
scherzo del cazzo com
water con bidet
water e bidet integrato
scherzi pubblicitari
dove si usa il bidet
una iarda
americani incapaci di imparare altre lingue
in quali paesi si usa il bidè
orinatoio a fontana vendita
pulizia a
no carta igienica
l'uomo in bombetta foto
italiano lingua liberamente
grecia blob
bidet spalle
l'uomo con la bombetta
1 metro cubo d'acqua quanti litri sono?
pubblicità progresso genitori figli
blob foto
parlare inglese modern languages
water bidet insieme
uomo con bombetta
disclaimer grafico
italiano + lingua + computer
"l'italia sul due" sociologo
stati dove si usa il bidet
sconvolta la hilton è uscita dal tribunale
soluzione cubo rubik senza algoritmi
blob figo
esiste amici di maria de filippi in tedesco?
le mosse cubo rubik

venerdì 8 giugno 2007

Meglio cambiare? No.

Si sa quanto poco durano le celebrità oggi, persino le più fortunate. Troppo copiata in magrezza e biondezza, Paris Hilton aveva già trovato qualche resistenza in Italia, dove era stata pessima in uno spot telefonico. Cantante inespressiva e attrice inesistente, interprete asessuata di piccoli porno domestici, afasica per professione, bruttina come tante, abbigliata bancarella, volgarotta per il suo strombazzare la dubbia ricchezza di famiglia, ha trovato finalmente il modo di protrarre ancora per un po' la sua fama, pur essendo, a 26 anni, ormai anziana per i gusti della vorticosa e distratta festa mediatica. Lei sì che va in prigione, le altre no, neppure la sorellina fotografata insieme natica contro natica, che sarà invidiosissima di questo colpo di genio. Infatti Paris inizia una nuova carriera, quella della martire, molto teocon, sottoposta a impensabili torture: 23 giorni senza cellulare, senza interviste, senza giarrettiere, senza pubblico, e massima punizione, forse, un libro. Da leggere!
(Natalia Aspesi)

La miliardaria nullafacente Paris Hilton è entrata in carcere (venti giorni di pena per avere guidato ubriaca e senza patente) accompagnata da un battage mediatico che neanche Nelson Mandela. Prima di ritirarsi in cella ha annunciato che quando uscirà scriverà un libro di memorie carcerarie. Farà sicuramente schifo e sarà certamente un grande successo. Già prima di finire trionfalmente in galera, la Hilton era all'apice della fama, anche se nessuno al mondo, lei compresa, sarebbe in grado di spiegare perché. Nel suo caso, però, la trasformazione della mediocrità in oro, della insipienza in popolarità, è così clamorosa, così perfetta, da far sospettare che il fenomeno Hilton abbia un significato profondo. Questo, per esempio: la Hilton è la Parodia Finale, dopo di lei non potranno esserci altre parodie sia pure in una società strutturalmente parodistica. Consumati fino allo sfinimento tutti i miti e i modelli possibili, fatta indigestione di ogni tipo di star, di ogni genere di guru o di maudit o di strafica, ripetuti malamente e a volume sempre più alto tutti i linguaggi, si è infine individuato nella Hilton l'approdo definitivo: una che, finalmente, non solo non sa fare nulla, ma nemmeno ci prova. Purtroppo la sua unicità non sarà capita. Milioni di ragazze e ragazzi già sognano di imitarla.
(Michele Serra)

Quanto resisterà?
Nel condannarla a 45 giorni di prigione (che sarebbero stati sicuramente scontati a 23 per buona condotta) il giudice Michael Sauer si era raccomandato che a Paris Hiton non venissero offerte scorciatoie nè sconti di pena, in modo che il suo caso servisse da esempio alle giovani generazioni. Lei stessa, poco prima di entrare, aveva sottolineato l'aspetto catartico della condanna, mentre alcuni commentatori televisivi si affrettavano a tessere le lodi di un sistema giudiziario cieco e imparziale, capace di punire perfino la nipotina di Conrad Hilton, fondatore dell'impero alberghiero. Ma sono bastate 75 ore per trasformare la prigionia "catartica" di Paris in una farsa: nella notte tra mercoledì e giovedì l'ereditiera è stata scarcerata. Trascorrerà il resto della pena nella lussuosa villa di West Hollywood, tra palme, petunie e piscine. Paris Hilton è uscita dal carcere dopo soli tre giorni e tre ore (generosamente contabilizzati come 5) per "motivi di salute". Secondo i medici rischiava un esaurimento nervoso. Stava male: pur essendo rinchiusa in un'ala del carcere riservata a personaggi speciali, e non avendo compagni di cella, non era mai riuscita a dormire. E aveva rifiutato di mangiare gli hot dog del pasto serale. Già dopo nemmeno 35 ore in cella, Paris aveva chiesto la visita di uno psichiatra. L'ereditiera aveva pianto al telefono, lamentandosi perché non riusciva a dormire e a mangiare e perché nella sua piccola cella c'era "un freddo glaciale". La Hilton era "sconvolta e traumatizzata", a causa del suo "terrore per il carcere". Ma il giudice non si era fatto commuovere, almeno nelle prime 70 ore.
(Arturo Zampaglione, rimaneggiato)

E' finita qui? Non è finita qui.
Per la prigionia farsa di Paris Hilton, il procuratore di Los Angels ha chiesto che lo sceriffo sia processato per vilipendio della corte: non era lui a dover decidere la scarcerazione ma la magistratura. Per le 9 del mattino di oggi ora locale, le 18 in Italia, miss Hilton è stata riconvocata in tribunale per valutare la legittimità della sua scarcerazione. Rilasciata dopo appena tre giorni di detenzione per guida senza patente e in stato di ubriachezza, Paris Hilton potrebbe rientrare in cella.

martedì 5 giugno 2007

giovedì 31 maggio 2007

Tutto all'incontrario

Esattamente quattro anni e due mesi fa mi sono laureato. Perchè ho scelto 4,1666 (con 6 periodico) anni come data di riferimento e non 4 anni tondi? Perchè questa quantità ha un suo significato.
Il computo dal giorno di laurea ad oggi prevede infatti quanto segue: 7 mesi esatti senza stipendio, poi 36 mesi esatti a 827 euro al mese, poi altri 7 mesi esatti senza stipendio.
Una simmetria molto bella, affascinante, che ricorda le macchie di Rorschach (quelle usate per vedere se sei uno psicotico o hai disordini mentali).
Suppongo che ora, per rispettare la simmetria, comincerò a disimparare ad uno ad uno ciascuno dei 28 esami che ho dato per laurearmi*.

Continuo ad essere fermamente convinto che così come funzionano le cose oggi, non vadano affatto bene. Uno non può ricevere la pensione ad una età assurda (se ci arriva) in cui non potrà minimamente godersi quei soldi che gli son stati con forza sottratti durante gli anni precedenti (con la seguente motivazione, cito le parole esatte: "Tu non te li sai amministrare i soldi che guadagni. Eh, se non pensassimo noi a te, saresti in grado di sperperarli tutti, monellaccio! E poi da vecchio, quando non avrai più una lira, cosa penserai di fare, mh? Dacceli che te li conserviamo noi, vedrai che te li renderemo, se mai riuscirai ad andare in pensione, con una simpatica paghetta mensile. Fattela bastare, mi raccomando!").
Ecco come a mio parere debbono essere cambiate le regole: da quando si nasce fino ai diciott'anni si riceve una lauta pensione, sull'unghia, senza bisogno di fare niente in cambio. Arrivati ai 18 si viene assunti dove si vuole (le aziende ti manderanno il loro CV, e poi farai loro un colloquio motivazionale per decidere se sceglierle o meno) con la massima carica possibile, quella a cui corrisponde il minimo sforzo lavorativo (e ovviamente il massimo stipendio). Poi nel corso della vita si viene degradati di volta in volta di livello, fino al licenziamento finale quando ci si trova al più basso gradino della scala, quello per cui si lavora tantissimo con in cambio infime soddisfazioni, bassa stima e una indecente (se non nulla) retribuzione. Infine gli ultimi anni di vita li si passa a scuola, che tanto se anche vieni bocciato cosa vuoi che te ne freghi più.
Tutto ciò avrebbe dei vantaggi così palesi che sarebbe un'offesa alla vostra intelligenza stare qui a elencarli.

* Il che è strano, perchè credevo di averli già largamente disappresi un istante dopo la laurea.

lunedì 28 maggio 2007

Egg, bacon and spam

Copio paro paro una delle innumerevoli email di PseudoPoste che mi stanno tartassando. E' fantastico sia l'italiano impiegato (con errori a iosa), che passa dal tu al lei e al voi e di nuovo al tu con estrema disinvoltura, sia le motivazioni con cui vorrebbero convincermi ad inserire i miei dati. La mia carta PostPay (ma non era PostePay?) usata dai terzi. Eh, i terzi, questi simpatici birbantelli! Inoltre specificano che se ho ricevuto questa email e non possiedo la carta, non è un errore loro, quando mai, sono io che mi sono sostituito al vero proprietario, e mi proseguiranno secondo le leggi "locali, nazionali e/o internazionali". Boh?

Caro socio ,

"QUESTA OPERAZIONE E FONDAMENTALE PER LA SICUREZZA DEL SUO ACCOUNT"
Recentemente abbiamo notato dei tentativi sospetti di accesso al suo conto di PosteItaliane da un IP address straniero e noi abbiamo motivi di credere che la sua carta prepagata sia stata utilizzata dai terzi senza la sua autorizzazione. Se recentemente ha compiuto dei viaggi allestero e quindi ha utilizzato la sua carta prepagata PostPay, allora i tentativi insoliti di utilizzo potrebbero essere stati compiuti da lei. Se invece non sia stato cosi, la consigliamo di accedere tramite il seguente collegamento alla nostra base di dati e seguire le istruzioni, in modo da proteggerla da eventuali frode.
Accedi ai servizi online di Poste.it per confermare il suo account >> [link]
Se scegliete di ignorare la nostra richiesta, purtroppo non avremo altra scelta che bloccare temporaneamente il suo account. Se ha ricevuto questo avviso e non e il vero proprietario della carta prepagata di PosteItaliane, la informiamo che rappresenta una violazione della politica di PosteItaliane di sostituirsi ad unaltro utente di PosteItaliane. Tale azione puo anche rappresentare una violazione di leggi locali, nazionali e/o internazionali. PosteItaliane si impegna nellapplicazione della legge nel tentativo di combattere le eventuali frodi o furti. Le informazioni saranno fornite su richiesta alle agenzie legali per accertarsi che i falsi possessori siano proseguiti nella misura adeguata dalla legge.

PS: ecco l'origine della parola "spam" nel suo significato attuale. Inizialmente era carne in scatola di infima qualità (sincrasi di spiced ham) fornita in abbondanza in UK durante il razionamento di cibo della seconda guerra mondiale. Nel '70 diventa protagonista di uno sketch dei Monty Python, in cui il termine viene ripetuto all'eccesso infilandosi in ogni discorso e pure nei titoli di coda. Il resto è storia.

lunedì 21 maggio 2007

Pulitzer à l'italiana

Raccolta di notizie di altissimo giornalismo, di massimo interesse, di cui nessuno poteva assolutamente fare a meno. Neppure voi, quindi se ve le siete perse eccovele qua:

(NB: la testata in cui compaiono le seguenti notizie non è così importante. In genere ormai tutte le notizie compaiono in tutti i giornali, anche le più insulse)

La donna ideale è alta un metro e un tappo ed è poco più che piatta. Finalmente se ne sono accorti. Apprezzati dal maschio medio le femmine con tatuaggi in punti strategici (non specificati quali), ombelico all'aria, culo sodo. Direi che si scopre l'acqua calda. Indagine condotta dalla prestigiosa rivista Dimagrire.

Amico immaginario in vendita su ebay. Il venditore ha specificato che non accetta denaro immaginario. L'amico-che-non-c'è è socievole e ama prendere il sole. Ovviamente è fornita anche la foto dell'individuo che si sta per comprare: una parete vuota. Tutto ciò apre nuove strade inesplorate. Se prima avevo delle riserve, ora non ne ho più: credo che metterò presto all'asta il mio senso della decenza (come nuovo), le mie buone intenzioni (causa inutilizzo), il fantasma di un mio trisavolo (ma dovrete venire a prendervelo da voi), e per finire l'immortalità (si accettano reclami postumi in caso di difetti).

La dignità della donna in Egitto si sta avvicinando vertiginosamente a quella dell'Europa: a lavoro le donne possono finalmente evitare di indossare il velo e stare in mezzo ad altri uomini, basta che allattino (direttamente dal proprio seno) i colleghi maschi per 5 volte al giorno. Soluzione suggerita dal Corano, e ora al vaglio in Parlamento. Direi che ci siamo quasi: si tratta solo di scovare nel Corano il punto in cui si afferma che la donna non è un oggetto.

In Gran Bretagna, la patria delle automobili guidate contromano e dei sistemi di misura a base 12 e 16*, un uomo che abbaiava contro dei cani è stato multato per averli importunati e disturbati. Al vaglio ora il delicato problema di stabilire se sia reato portare a cavalluccio un equino.

Il sesso orale provoca il cancro. A rendercelo noto è un centro ricerche di Baltimora. Per la precisione, il preoccupato autore dello studio è una donna (e il preoccupato autore dell'articolo pure). C'è evidente apprensione nell'aria, ma per fortuna è già pronto un vaccino. Forti sospiri di sollievo avvertiti in tutto il mondo. Anche se non ci fosse stato, a mio parere non sarebbe cambiato un bel nulla. Quanti hanno smesso di fumare intimoriti dal fatto che "il fumo provoca il cancro"?***

* Quello britannico è un sistema molto facile e comodo per contare. Lunghezza: un piede sono 12 pollici, una iarda sono 3 piedi, un miglio terrestre sono 1760 iarde. Peso: un'oncia sono 16 dracme, una libbra sono 16 once, una tonnellata corta sono 2000 libbre e lunga 2240 libbre. Volume: una pinta sono 20 once fluide, un gallone sono 8 pinte. Denaro: uno scellino sono 12 pence, una sterlina sono 20 scellini. Molto, molto pratico. Altro che l'SI, che usa l'inqualificabile sistema decimale, basato sul numero di dita delle mani degli esseri umani. No, ma loro insistono per salvare il sistema britannico. Contenti loro**.
** Sembrerebbe facile ricordarsi quei numeri. Ma provate a passare da un'unità di misura ad un'altra.
13 libbre quante once sono?? Per non parlare di quando le unità sono composte. Ad esempio, si sa subito che un metro cubo sono mille litri. Quante diavolo di pinte saranno mai un piede cubo? Boh.
*** Il parallelismo tra il fumo e il sesso orale è affascinante e va ben oltre il pericolo di cancro. Niente facile umorismo stile film dei Vanzina (qualcuno stava pensando ai sigari?), pensate ad altro.

venerdì 18 maggio 2007

La foto del venerdì - 5

Esempi di Cenacolo che il nostro nuovo moderno Papa non mancherà di scomunicare appena ha due secondi liberi (escluso il primo, si spera, che sennò Leonardo* si offende).

NB: l'ultima immagine è un zinzino blasfema, ma è così simpatica!
NB2: per vederle più grandi, cliccateci sopra.


* Da Vinci per i non italiani.







lunedì 14 maggio 2007

Eloquens

Inizia lo spettacolo. Siete caldi? Fatevi sentire.
Ragazzi miei, qui ci stanno prendendo tutti in giro. E' giunto il momento di dire come stanno le cose. E' tempo che tutti sappiano la verità, e noi siamo qui per dirla, forte e chiara.
Non ci sono più le mezze stagioni. Non è il caldo, è l'umidità. Non si trova più un parcheggio. Il calcio di una volta era più lento ma più tecnico. Si stava meglio quando si stava peggio. Gli esami non finiscono mai. Qui una volta era tutta campagna. Quando si ha sete non c'è niente di meglio di un buon bicchiere d'acqua. Una volta i cibi erano più sani. I marocchini ai semafori guadagnano 500 euro al giorno. Ai miei tempi ci si divertiva con un niente. Ora i giovani hanno tutto e non sviluppano la fantasia. Non c'è più religione. Non è per i soldi, è per il principio. E' tutta colpa del buco dell'ozono. Nessuno ti regala niente. L'omosessualità va contro natura. Io facevo 30 chilometri al giorno sotto la neve per andare a scuola. Il mondo dello spettacolo non perdona. Si comincia con lo spinello, si finisce con l'eroina. L'età vera è quella che uno si sente. L'importante è essere belli dentro. I neri hanno il ritmo nel sangue. E' tutto un magna magna. I concorsi sono tutti truccati. Io il Tg4 lo guardo perché mi diverte. I politici sono d'accordo solo quando devono aumentarsi lo stipendio. Quello che prima pagavi cinquemila lire ora costa 5 euro. Le donne maturano prima degli uomini. Le donne non sanno guidare. Se non la dai non arrivi da nessuna parte. E' capace ma non si applica. E' il pensiero quello che conta. Da un giorno all'altro si passa dal costume da bagno alla pelliccia. E' più difficile far ridere che far piangere. Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno. Il servizio militare ti forma. La nuova Miss Italia non vale niente. Io a letto con te non vengo perché per me sei come un fratello.

Dove andremo a finire.

venerdì 11 maggio 2007

La foto del venerdì - 4

Gli omini Lego sono delle Entità Superiori, dobbiamo farcene una ragione.









mercoledì 9 maggio 2007

Il lavandino dei violini

NB: quello che segue è un argomento scomodo, e spesso tabù. Non ne capisco il motivo, quindi ne parlerò con estrema tranquillità.

A mio parere la civilizzazione (e civiltà) di un Paese può essere determinata in maniera molto precisa dalla presenza o meno nelle case dei suoi abitanti di un oggetto tanto semplice quanto significativo: il bidè.
Lascia increduli scoprire che quasi da nessuna parte al mondo se ne fa uso. In Europa gli unici Paesi dove questo compagno inseparabile può essere trovato in quasi ogni bagno sono l'Italia (of course) insieme alla Spagna, Portogallo e Grecia. E' un grande assente invece nei Paesi del terzo mondo, come l'Africa, la Francia*, la Gran Bretagna e gli USA. Fuori dal'Europa è presente in America Latina e da qualche parte in Asia (ad esempio in Jap, dove esistono perfino modelli di water con bidè integrato. I giapponesi devono sempre strafare).
La cosa divertente è che le persone che hanno sempre fatto uso del bidè trovano estremamente difficile abituarsi a farne a meno (se vanno all'estero, ad es.), e considerano gli abitanti dei Paesi dove il bidè non c'è zozzi e dalla scarsa igiene. Viceversa le persone che non hanno mai conosciuto il bidè non hanno la più pallida idea di cosa sia** e di come si usi***, e considerano zozzi e dalla scarsa igiene quelli che lo usano. E' chiaro, dal loro punto di vista chi usa il bidè si fa poco spesso la doccia. Il bidè come surrogato della doccia. Quindi per loro 1 seduta al water è sempre seguita da 1 doccia? Manco per il cazzo, mica è sempre possibile. Nei casi in cui non è possibile si va di carta igienica e via****. Boh, io rimango del parere che gli zozzoni siano loro...

* che pure ha dato il nome all'oggetto (significa cavalluccio). E' estremamente comico andare a leggere la voce bidet nella versione francese di Wikipedia, che presenta una piccola differenza rispetto alle versioni italiana e inglese: qui la Francia viene elencata insieme a Italia, Spagna, Portogallo e Grecia nella lista dei Paesi europei che fanno largo uso del bidè. Largo uso? Largo uso?? In Francia??? Ma non fatemi ridere! Mai visto un bidè in Francia! Non hanno né la Coppa del Mondo né il bidè.
** Dal Wikipedia inglese: "Coloro che non sono familiari con il bidet spesso lo confondono per un orinatoio, un water o perfino per una fontana d'acqua". Per una fontana?!?!
*** Sapevate che il bidè si può usare in due modi diversi? Faccia al muro o spalle al muro. Io non lo sapevo (una notizia che non mi farà dormire la notte), l'ho sempre usato nel primo modo. Pare che invece dipenda da che zona dei genitali ti devi lavare. Bah, a mio parere faccia al muro si riesce a raggiungere tutto, mentre spalle al muro è alquanto scomodo da gestire. Secondo alcuni si usa spalle al muro se si indossano i pantaloni, perchè non si riesce a cavalcarlo. Boh...
****
Dal Wikipedia francese: "In Francia il bidet non è generalmente utilizzato per la pulizia dell'ano dopo la defecazione (ciò che viene compiuto dalla carta igienica), ma per un lavaggio ulteriore opzionale o per un'igiene del corpo giornaliera". Notate l'arte nell'uso dell'espressione "lavaggio ulteriore opzionale". Io questa frase la interpreto così: i francesi sono fra i popoli che possiedono il bidè (a detta loro) ma NON ne fanno ugualmente uso. Quando si è zozzi dal midollo...

venerdì 4 maggio 2007

La foto del venerdì - 3

Da quando ho capito che è possibile prendere multe parcheggiando sopra i marciapiedi o le strisce pedonali, ci sto *vagamente* più attento. Nonostante ciò, il mondo continua a essere pieno di idioti che parcheggiano da idioti (probabilmente impuniti):
























































I cartelli, dopotutto, sono a loro volta redatti da idioti:

giovedì 3 maggio 2007

Scambierebbe il suo fustino con due economici?

I pubblicitari stanno osando sempre di più, sempre e sempre di più. Ma a parte il ricorso ai riferimenti sessuali più o meno espliciti, quello che mi spaventa è la preoccupante crescita delle pubblicità di tipo goliardico. E' recente l'ultima di una nota marca di cingomme, in cui uno scoiattolo sventa un incendio facendo ricorso ai propri gas intestinali (che per motivi presumibilmente legati al chewing gum sono capaci di spegnere l'incendio, anziché alimentarlo ulteriormente). Tutto questo dovrebbe sembrare divertente, agli occhi dei creativi, compreso il rumore finale che chiude lo spot (indovinate: un altro peto. Uh, che ridere!). Beh, molto bello, ma non vedo il nesso con la cingomma, se non l'idea che masticarla può provocarmi aerofagia e le sue conseguenze (il che è perfino vero, ma non va a vantaggio del prodotto). D'altronde i pubblicitari sono delle entità misteriose, per le quali uno vedendo questo dovrebbe venirgli voglia di comprare questo.

A volte il messaggio arriva. Non dico che funziona, ma almeno arriva. Accade nel fronte delle pubblicità progresso, ad esempio, dove si impiegano immagini forti. Contro l'AIDS è più efficace questa francese, quest'altra sempre francese o questa tedesca?

PS: se per motivi che non voglio scoprire avete nostalgia delle pubblicità anni '80 come questa e questa (si osava già da allora*), fate un salto in questo simpatico sito. Erano proprio altri tempi**.
Non perdetevi la chicca di questo spot istituzionale a favore della birra, dove Renzo Arbore si mette alla guida dopo aver trangugiato una 0,40...

* per quanto oggigiorno pubblicità come queste sarebbero di una castità imbarazzante.
** Se rifacessero oggi il famoso spot dello scambio dei fustini di detersivo, come risposta alla domanda del titolo molto probabilmente userebbero questa frase: "Cosa?? Ma va' a cagare!"

lunedì 30 aprile 2007

La lanterna magica

Attenzione: nella seguente disamina si farà sovrabbondante impiego del termine indicante l'organo riproduttivo maschile, usato allegoricamente per definire la qualità di alcuni prodotti televisivi trasmessi in Italia. Ai puristi del primo o dei secondi viene sconsigliata la prosecuzione della lettura. A tutti gli altri, leggete pure con sicumera e senza remore.

Varie dalla tv:

- E' in onda l'ennesima edizione di "Scherzi a parte". Qualcosa di cui si sentiva seriamente la mancanza. Gli scherzi ormai mettono tristezza, da quanto sono brutti. Sono sempre più scherzi del cazzo. C'è stato perfino un periodo in passato in cui gli scherzi non riuscivano più, perchè ne facevano così tanti che alla fine i vip stavano tutti all'erta e sgamavano subito di essere vittime di uno scherzo, alla prima situazione surreale o grottesca (che poi me li vedevo, se gli capitava una situazione strana ma purtroppo per loro reale, esclamare "Ha! Scherzi a parte, vero? Tirate fuori la telecamera nascosta!"). Scherzi a parte non è più divertente: basta*.

- Su Raidue la domenica va in onda una cosa chiamata "NCIS" (Wow! Un altro acronimo nel non abbastanza saturo settore dei serial dal titolo siglato!). A parte la tremenda bruttezza di tale telefilm, infarcito di personaggi dalla battuta sempre pronta e sempre tagliente nonché di sapide gag tra gli stessi, il clou della serie è una criminologa con le treccine che va a lavoro vestita dark, con tanto di borchie chiodate al collo, rossetto marcato e smalto nero. Cioè, mi sta anche bene che il personaggio in questione dorma dentro una bara, è un modo** di caratterizzarlo, ma non riescono a darmi a bere che possa essere accettato dai suoi superiori che la signorina vada a lavoro vestita come cacchio gli pare! Allora da domani andrò a lavoro vestito così e voglio vedere se qualcuno ha qualcosa da dirmi.

- Sempre su Raidue sta andando in onda da un po' troppo tempo*** un programma da brividi dall'onnicomprensivo titolo "L'Italia sul Due" (un titolo di enorme presunzione: vorrebbero significare che tutta l'Italia, me incluso, è rappresentata dalla inconsistente vacua vuotaggine di cui nel programma ciarlano impuniti). E' la sagra del luogo comune. Il momento topico del programma è la messa in onda di una fiction di infimo livello (recitata così pessimamente da rendere in confronto Monica "patata-in-bocca" Bellucci e Asia Argento delle bravissime attrici) su temi di pseudo-sociologia, temi tutti quanti (e dico TUTTI) legati ai rapporti genitori/figli e alla loro gestione dell'amore/sesso. Le combinazioni le hanno fatte tutte, così c'è stata la fiction "Il padre ci prova con l'amica della figlia", "La madre si trastulla con l'amico del figlio", "Il figlio si slinguazza l'amica della madre", "La figlia la dà al collega del padre", "Lei mi lascia, cosa faccio", "Devo lasciarlo, come faccio". La cosa più triste di queste fiction è che sono mandate a tranche, e tra un pezzo e l'altro i vivaci conduttori chiedono pareri ai vivaci vippuncoli e vippazzi**** (inutili ominidi che ormai infestano ogni angolo della televisione) su quanto visto. Vale a dire che commentano il tema non nella sua accezione generale, ma nello specifico di quello che accade nella fiction ("ma la figlia non avrebbe dovuto rispondere ai genitori con quel tono...", "ha fatto bene a dire così...", "secondo me non è giusto che si comporti in quel modo, fossi in lei farei così cosà...", roba da emozioni forti insomma). Chissà quali enormi Verità e Perle di Saggezza vengono promulgate in questo fascinoso dibattito, penserete. Niente da fare. La sagra del luogo comune.

* E mi son trattenuto. L'espressione esatta sarebbe stata "ha rotto il cazzo".
** del cazzo
**
* Qualsiasi t>0 sarebbe comunque troppo per questo programma.
**** che fa rima con 'sticazzi'.

venerdì 27 aprile 2007

La foto del venerdì - 2

Certi problemi sono sentiti un po' in tutto il mondo...






































































Il problema dello scarico delle tubazioni, ovviamente intendevo...

lunedì 23 aprile 2007

Pizza, spaghetti, Dolce&Gabbana e... dove diavolo ho lasciato il mio mandolino? [L'Italiano come Lingua Universale - Parte 2]

Mario Calabresi, da New York, ha scritto un articolo per Repubblica in cui, in pratica, sposa la mia causa. Che bello, sto facendo progressi (e senza muovere un dito!). A questo punto non manca molto a che l'italiano sia parlato in tutto il mondo.
Ecco un estratto dell'articolo:
Gli americani fanno studiare ai loro figli il francese, la lingua dei viaggi, della gastronomia raffinata e della cultura, l'italiano è identificato con il dialetto che parlano i muratori, i giardinieri e i camerieri dei ristoranti. Mezzo secolo dopo la nostra lingua si è presa la rivincita, in crescita costante da dieci anni, ora è la quarta più studiata nelle università americane e oltre 60mila ragazzi nel 2006 hanno scelto di seguire un corso di lingua e cultura italiana.
"E' un momento magico, ci sono cattedre ovunque negli Stati Uniti perfino in Alaska e alle Hawaii, ne sono appena state aperte due a Puerto Rico". Massimo Ciavolella, che guida il dipartimento di italiano all'Università della California a Los Angeles, ha studiato l'evoluzione del fenomeno: "Vedo tre ragioni per questo boom: è sparita l'idea dell'italiano come emigrante, oggi la nostra lingua si è liberata da quell'immaginario ed esprime un'idea di cultura e di stile. Il successo dei prodotti italiani è servito da traino, penso alla moda e al cibo. L'Italia ha cambiato il modo di vestire e di mangiare degli americani e questo li ha conquistati. Infine è rinata la moda del Grand Tour: Più di 80 università americane hanno una sede a Firenze. Per un giovane studente oggi il viaggio in Italia rappresenta una tappa fondamentale di formazione".
[...] Nelson Moe, che al Barnard College supervisiona i programmi di chi per un periodo viene in Italia, conferma: "Prima l'italianistica era lo studio approfondito della Divina Commedia, naturale che fosse per pochi, oggi c'è un approccio interdisciplinare che ha conquistato molti studenti: arte, letteratura, cinema, musica e anche la cultura del cibo procedono insieme. L'italiano è vissuto come una lingua polisensoriale capace di aprire le porte al "bello"". Moe non si spaventa, è convinto che il successo figlio anche del boom dei ristoranti, degli stilisti, dei libri di cucina e dei viaggi sia un utile primo passo: "La sfida è conquistare questi studenti per poi portarli a corsi più avanzati".
Negli anni '60, secondo le statistiche della Modern Language Association, 11mila ragazzi studiavano italiano, nel 1970 erano saliti a 34mila, nel 1998 si supera la soglia dei 40mila iscritti, nel 2004 dei 50mila e lo scorso anno dei 60mila. Tra il '98 e il 2002, c'è un balzo del 30%, straordinario se comparato alle altre lingue europee, che negli ultimi cinque anni si è consolidato. Ancora nel '70 il francese la fa da padrone, con 360mila iscritti, poi comincia un declino che oggi ne fa ancora la seconda lingua studiata dietro lo spagnolo (746.000 iscritti) ma a quota 200mila. Al terzo posto c'è il tedesco, che a partire dagli anni '70 venne identificato come la lingua europea degli affari, ma che oggi ha perso questa caratteristica di idioma indispensabile per il business, lasciando il posto al cinese, che cresce insieme all'arabo.
Ecco, cominciamo a scalzare il tedesco e il francese, e poi ci potremo concentrare sull'inglese.
Crucchese lingua degli affari? Pfui, ma quando mai!

giovedì 19 aprile 2007

Te lo risolvo in 28 mosse

Il cubo di Rubik è come il diamante: una volta disfatto è per sempre.
O questo perlomeno era quanto credevo fino a quando non ho scoperto che una soluzione esiste (o come direbbero gli inglesi "it does exist, motha fucka!"). Come ci si arriva? Semplice, cercandola in internet*. Scordatevi di poterla trovare procedendo per tentativi o ragionando (tutti almeno una volta nella vita abbiamo preso in mano un cubo di Rubik e pensato di poter arrivare alla soluzione per tentativi o ragionando), perché tramite queste vie è assolutamente impossibile. A prescindere dalla tecnica di risoluzione adottata**, a un certo punto bisogna usare per forza di cose una serie di sequenze obbligate (disfando parzialmente il cubo e poi rimettendolo a posto), che o si conoscono a memoria o stica. Come ha fatto il signor Rubik allora, una volta che ha disfatto il suo cubo per verificare che funzionasse, a rimetterlo a posto? A mio parere ha fatto come tutti noi: ha staccato gli adesivi e li ha riattaccati nel modo giusto.

Il mondo è pieno di folli



* E come ci è arrivato chi l'ha messa in internet o chi prima di lui? Con algoritmi di risoluzione forzata al computer. Ok, in realtà c'è stato anche qualche folle che c'è precedentemente riuscito senza aiuti esterni.
** Ebbene no, rimettere a posto una faccia non serve per arrivare alla soluzione finale del cubo. Anche se questa è l'unica cosa che molti di noi siano mai riusciti a fare.

mercoledì 18 aprile 2007

La Maria fa strani effetti (e nessuno mi aveva avvertito)

Vivendo in una casa che ha contratto la malattia "Saranno famosi", non ho purtroppo potuto evitare ogni tanto di subire (per quanto passivamente) la terribile trasmissione televisiva condotta dalla terribile Maria De Filippi. Tuttavia quest'anno ho colto con un piacevole senso di sollievo, che si è sostituito alla terribile immotivata ansia che mi attanagliava durante tutta la stagione televisiva, ho colto dicevo il tanto atteso segno d'incrinatura, dato che quest'ultima edizione è stata seguita con un qual certo arricciamento di naso dalla popolazione femminile di casa mia.
Quest'anno "Amici di Maria De Filippi" in realtà si chiamava "Nemici di Maria De Filippi", ma nessuno si è premurato di avvertire il responsabile di regia addetto alla grafica*. Mai come quest'anno i vari concorrenti sono stati messi uno contro l'altro, aizzati fin troppo palesemente perfino dalla stessa conduttrice come fossero cani idrofobi da combattimento su cui puntare soldi, oscurando in secondo e terzo piano le esibizioni di canto e ballo** (un tempo fulcro del programma). Ogni volta Maria riusciva a stupirmi, nel suo innocente modo di dare la parola a uno degli aspiranti wanna-be-famous dicendo: "Vuoi dichiarare qualcosa? Aspetta, prima guardati questo RVM***", quindi mostrava la registrazione di qualcuno che aveva detto "di nascosto" le peggiori ingiurie su quel concorrente. Se non è istigazione alla rissa questa! In più quest'anno non è stato tralasciato nessuno fra i più bassi espedienti per provocare odio, dalla divisione dei concorrenti in squadre (denominate con uno slancio di fantasia Gamma e Delta, perché chiamarle Alfa e Beta non faceva abbastanza figo, e poi la squadra Beta avrebbe potuto lamentarsi che loro non erano secondi agli Alfa, e considerando l'età cerebrale dei partecipanti posso scommettere che avrebbero sicuramente protestato in questi termini), fino alla genialata di coinvolgere nel club degli insultanti e insultabili perfino una delle "insegnanti" (fino all'anno scorso intoccabili e insindacabili). Ogni puntata aveva il suo sempre più ampio Momento Della Polemica, gestito da Maria con una soddisfazione simile all'orgasmo.
Che Maria sia convinta d'essere onnipotente (o che perlomeno si affidi a pessimi consulenti, ma sono sicuro che non ne ha) lo si denota dal particolare modo in cui si presenta vestita in televisione, ovvero terribilmente (e quando dico terribilmente intendo terribilmente). Chiaro che paragonata all'ospite fisso delle puntate serali, vale a dire la sobria e misurata Platinette (una che, al posto di esprimersi, sbraita), Maria sembra Miss Eleganza. Che Maria sia convinta d'essere onnipotente lo dimostra anche il suo modo di condurre, da manuale (nel senso che andrebbe studiata per capire tutto quello che un buon conduttore non deve fare): il suo modo di interrompere gli altri a metà delle loro frasi soltanto per mandare "il tassativo" (ovvero la pubblicità), il suo perfetto uso dei tempi televisivi, la sua padronanza di linguaggio, il suo essere marito di Maurizio Costanzo (un altro che si ritiene unto dal Signore; mi consola che ogni anno che passa perda l'uso di una consonante: tra un po' le avrà finite tutte).
Maria è un muro di gomma, dato che le polemiche le rimbalzano contro lasciandola indifferente: non ha mostrato segni di cedimento dopo che Platinette (che almeno sulla lingua i peli non ce li ha) in una delle puntate ha detto in diretta che tutte le messe in scena per far litigare un'insegnante contro tutti gli altri la facevano alquanto cagare e preferiva il concetto originario del programma, ovvero le esibizioni dei concorrenti; non è indietreggiata di un millimetro neppure quando, durante la serata finale in cui erano ospiti vari critici giornalisti, uno di questi ha dichiarato che questa era la peggiore edizione di sempre per il modo in cui era stata condotta (Maria ha ribattuto con queste parole non testuali: "Ma manco per il cazzo").
Il fatto che i concorrenti vincano in base ai voti del pubblico a casa (che spende, per votare) mi procura il brivido finale di cui non sentivo il bisogno. Chi vinca o meno il programma ha poca importanza, in fondo. Tanto alla sua chiusura tutti gli aspiranti famosi torneranno ad espirare e basta****.

* Non che gli anni scorsi invece fossero Amici. Però fino alla scorsa edizione avrebbero potuto chiamarsi "Indifferenti di Maria De Filippi" o "Stimanti di Maria De Filippi" senza troppi problemi.
** Mi son sempre chiesto a che cazzo serva saper fare i balletti coreografati che vengono insegnati in questo programma. La risposta è semplice: a nulla. Sono esibizionismi fini a se stessi, come i tramonti. Il loro unico impiego fuori da Amici è l'uso tal quale in altri programmi tv (vale a dire a Buona Domenica, brrr!). Il che continua a essere sinonimo di totale inutilità. NB: il programma prevederebbe anche recitazione, oltre a ballo e canto, che poi sarebbe la materia più nobile delle tre e la più utile in assoluto, nonché la più spendibile. Non per niente la visibilità che viene data alla recitazione dentro Amici è approssimabile a zero.
*** che sta per "
Registrazione Video Magnetica", vale a dire che sta mostrando qualcosa registrato su nastro. Perché ovviamente dire "filmato" non è abbastanza chic per la Nostra.
**** La quantità di musical che ha invaso l'Italia è spaventosa. Praticamente tutti quelli che escono da Amici e riescono a fare qualcosa, fanno un musical. Che cazzo, non sapete fare altro? D'altronde uscendo da Amici questo si è imparato a fare: inutili balletti misti a canto, con recitazione nulla. I musical a mio personalissimo parere sono la peggiore forma di intrattenimento esistente, pure peggio del circo. In base a un recente sondaggio in Italia ci sono più musical che spettatori.

martedì 17 aprile 2007

Arms Square - Episodio Pilota

Quella che segue è la bozza dello script dell'episodio pilota di una nuova serie tv, "Arms Square", che prossimamente farà tanto tanto scalpore.

Nella ridente cittadina di Calgary sorge una rinomata università, il cui centro principale è il dipartimento da tutti chiamato affettuosamente MeDiCa. Molte persone popolano questo dipartimento, ragazzi e non. Nella "sala ingessasti" vi sono i personaggi principali: l'attempato QuGi Pssv, ha le mani in pasta su qualsiasi cosa e passa tutto il tempo a scherzare gli altri; lo spilungone Alto Wytt, suo compare, asseconda QuGi in tutte le sue vessazioni, tiene costantemente la barba incolta e ha paura di passare per raccomandato in quanto il padre lavora lì; tra i due si trova la timida Franzoni, che subisce passivamente molte delle angherie dei due. La stanza inizialmente è occupata anche dalla vivace Charlotte Le Blonde, che dopo un po', non tollerando più le sottili ironie dei due, decide di trasferirsi nella "sala addottrino" e creare scompiglio nella tranquillità di quell'ambiente. Qui s'installa nella scrivania precedentemente occupata dal caustico Pino Lo Smilzo, un tempo il protetto del potente boss Il Genovese, ora ripudiato ed emigrato in cerca di fortuna in una ignota località sotto il livello del mare. Gli altri compagni di stanza di Le Blonde sono: Parizio Mauderi, indomito onnisciente del dipartimento, amante delle moto e dei capelli a zero, cane sciolto; l'altissimo 2Mick, smanettone di computer e giocatore di pallacorda, sotto i comandi del boss Babbo, il quale a scapito del nome è la persona maggiormente dedita ai formalismi di tutto il dipartimento; il nullafacente e nullaprendente Silent Stewe, che per un errore del sistema è costretto a tenere occupata la propria scrivania senza però poter ricoprire alcun ruolo all'interno del dipartimento. Due posti momentaneamente vuoti verranno a breve occupati al rientro di due persone attualmente in missione all'estero: Tartaglia, sempre calmo e con un volume di voce spaventosamente basso, destinato dallo stacanovista critico della ragion pura Il Ragazzo (The Guy/Le Mec) a un posto insoddisfacente dentro il Consorzio Sempiterno Materialista, si ribella e trova rifugio presso un dicastero francese da cui farà presto ritorno; Il Membro, misterioso personaggio poliglotta, fagocitante granaglie e dedito al brainstorming, partito con un'auto d'epoca verso una meta nota ma con un percorso ignoto in seguito ad un misunderstanding con Il Ragazzo. Al di sopra della "sala addottrino" sta una zona denominata "sala addottrino/scoppola", in cui trovano posto: la cagionevole Chatty Hound, sebbene desaparecida per motivi presumibilmente politici o di salute, quando c'era ne aveva per tutti e non le mandava a dire a nessuno; la dura e matura Aliseo, crocerossina, se la vuole cavare da sola in un mondo progettato per uomini, una volta ha affrontato a muso duro perfino Il Genovese. Pur risiedendo nei piani alti inoltre, ruotano attorno a questa stanza anche altri tre personaggi: Antaska, ragazza anticonformista no global, giace sotto la giurisdizione di Il Genovese e del suo futuro successore Four P. (da tutti temuto per i suoi discorsi interminabili), inutilmente si sforza di passare sotto l'ala del grosso boss Immanuel, condivide la stanza con lo schivo M. Rouge; l'enigmatico e poliedrico Pruno Der Faselnd, diviso tra Il Ragazzo, il suo socio Max Power e il Big Boss Supremo Checco, parte tre volte con tre diverse caravelle alla volta delle agitate acque del popolo itterico, ma l'ultima missione gli è fatale e cade in disgrazia; la fervente animalista Aura Alfiere, sotto il comando del boss Torinese s'impegna in continue missioni fuori sede, di cadenza semestrale. Nel corso delle vicende più volte si fa riferimento ai preparativi della cerimonia di conferimento dell'ambita onorificenza di StP (Stultus Pagi) di cui alcuni dei personaggi devono venire insigniti, coordinata dallo stralunato Bertoldo Cacasenno, ma questa verrà rimandata continuamente con una serie di sapide gag.

sabato 14 aprile 2007

Attenzione: Pericolo di Carie

Eeh, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore... (fatemi riprendere il fiato), l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore, l'amore!

Ah, l'amore...

Tecnologia avversa

Finora ho notato come i capi di vestiario che io riponevo in un apposito cesto raccoglitore di fianco ad un cubo che secondo me è una macchina per fare il gelato, ricomparissero dopo alcuni giorni ben piegati in camera mia.
Ho sempre ritenuto fosse una diretta conseguenza della legge della natura, la stessa per cui un leone rincorre e sbrana una gazzella in quel della savana, e mi sono chiesto se ciò durerà per sempre, così come per sempre durerà il sole*.
Pare di no. E pare che di mezzo vi sia un utensile chiamato "ferro da stiro". Riuscirò anche a far funzionare un videoregistratore senza bisogno di leggere neanche una volta le istruzioni, ma per me lavatrice e ferro da stiro sono e rimarranno sempre stregoneria.

Cosa c'entra in tutto questo Zappa? Niente, infatti non l'ho mai nominato.

* Di recente è uscito un film** che vorrebbe dimostrare il contrario. Ma è la sua parola contro la mia.
** Il film non è né questo e né questo. E a sorpresa neanche questo.

venerdì 13 aprile 2007

La lingua, la sede dell'amore [L'Italiano come Lingua Universale - Parte 1]

<-- Il bianco muove e matta in 4 mosse (clicca per ingrandire).

Stavo per scrivere un (sicuramente bellissimo) post su un argomento che mi sta tanto a cuore, ovvero che non sarò mai in tutta la mia vita in grado di parlare bene l'inglese come l'italiano (e per questo odio visceralmente tutti i bimbi con genitori bilingue, per manifesta antisportività), quand'ecco che ho letto sul Diario di Repubblica di oggi un articolo di John Lloyd (suppongo l'editorialista del Financial Times, non il tennista*), che rende il concetto molto meglio di come l'avrei scritto io**. Ecco qualche essenziale estratto:
Apprendere una lingua diversa dalla propria significa umiliarsi. Quando si impara a parlare un’altra lingua, la cosa più dura da accettare è l’umiliazione psicologica che ciò comporta: significa infatti rendersi conto di aver lasciato una posizione dalla quale si dominava e nella quale ci si sentiva a proprio agio – la propria lingua madre, modellata e forgiata in modo tale da adattarsi perfettamente alla propria vita e al proprio carattere – e dover cercare di adattare i propri pensieri, desideri, spiegazioni e rapporti interpersonali a un universo diverso di parole e di grammatica, di sfumature linguistiche e di ritmo. Significa provare imbarazzo e disagio allorché ci si rende conto che per l’interlocutore di lingua madre ciò che si sta cercando di dire nella sua lingua ci fa sembrare bambini o idioti. Se l’interlocutore di lingua madre è gentile, capirà quello che vogliamo dire e cercherà di aiutarci. Ma contare sulla cortesia altrui significa ancora una volta umiliarsi. [...] L’enorme capacità dell’America settentrionale di attirare a sé gente di ogni provenienza e di trasmettere la propria cultura – soprattutto tramite Hollywood – ha fatto sì che l’inglese entrasse a far parte del bagaglio di quasi ogni abitante al mondo. Tutto ciò ha dato adito a due conseguenze. La prima è che gli anglofoni – americani, britannici, canadesi, australiani e altri – sono, come è noto, monoglotti. Credono di essere semplicemente “incapaci di imparare altre lingue”, quando in effetti la loro è arroganza, è rifiuto a lasciarsi umiliare, derivante da secoli e secoli di gestione del potere. Tra le espressioni più comuni riferite dai viaggiatori anglofoni agli amici una volta tornati a casa vi è questa: “Parlano tutti inglese”. Con quel “tutti” ci si riferisce a camerieri, tassisti e guide turistiche. Abituati agli stranieri che si arrabattano a parlare inglese, loro stessi molto spesso non si provano neppure a fare altrettanto con le lingue straniere. Eccezioni sono esistite e tuttora esistono, ovviamente. [...] Ma in linea generale, specialmente per ciò che riguarda il turismo di massa, si ritiene che la lingua inglese sia sufficiente. Le lingue straniere non sono una parte di rilievo del curriculum delle scuole americane e in Gran Bretagna l’insegnamento delle lingue straniere è stato ridotto. [...] L’altra conseguenza del potere anglofono è più positiva. L’inglese, imposto dall’impero, incentivato dall’America, propagatosi per gli scambi commerciali, diffuso dalla lingua dei computer e oggi, più di ogni altra cosa, da Internet, è diventato il mezzo grazie al quale la Torre di Babele globale può comunicare. [...] Certo, l’inglese parlato spesso è alquanto approssimativo: la grammatica è distorta, la pronuncia varia moltissimo. Ma scopo di una lingua è farsi capire e sempre più di frequente il mondo si fa capire in inglese.
A tutto ciò io aggiungo la seguente considerazione: quale ironica legge del contrappasso, l'inglese come lingua universale si sta rivoltando contro gli stessi inglesi puristi, dato che nessuno al mondo è in grado di parlarlo come vorrebbero loro, però guarda caso i non madrelingua hanno ormai superato in numero i madrelingua, quindi addio lingua in mezzo ai denti per pronunciare il sempre adorato gruppo di lettere th: le nuove regole di pronuncia le stabiliamo noi!
E se vedete un inglese in Italia che pretende di parlare inglese, fate come fanno loro a casa loro: fingete di non capire! (oppure non capite direttamente, che viene ancora più semplice).

* a meno che non siano la stessa persona, preferisco non pronunciarmi in merito.
** il che mi rincuora di aver sempre rimandato, per merito della mia sempre amata pigrizia, la fatica di scrivere un post in merito, che sarebbe stato in un soffio surclassato da quello del giornalista*** di cui sopra.
***
e/o tennista