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lunedì 5 novembre 2007

Oh no! Another Xmas is coming!

Il periodo più triste dell'anno, come tutti sanno, sono gli ultimi giorni di agosto.

L'estate è finente e il lavoro è rientrante. C'è un'aria di nostalgia così pesante nell'aria che la si può tagliare a fette, metterla nel congelatore, e sbrinarla per i tempi né carne né pesce, ovvero ottobre e novembre. Tutti si ostinano a prendere le vacanze in agosto, quando ormai è scientificamente dimostrato dai nostri migliori dermatologi che il periodo migliore sarebbe luglio o settembre. Luglio, perché fa troppo caldo per lavorare. Settembre, perché il tempo non è più così di merda come ad agosto. Ad agosto è risaputo: fa freddo. E fa freddo unicamente per rovinare le ferie a te. Tutti prendono le ferie ad agosto perché tutti prendono le ferie ad agosto. Uno si sentirebbe un idiota ad essere l'unico pirla a prendere le ferie a settembre, quando nessuno è in ferie e tu sei l'unico pirla al mare.

Il secondo periodo più triste dell'anno, come non tutti sanno, è Natale.
Natale comincia gli ultimi giorni di agosto, e questo è un già motivo per essere un periodo triste. L'esatto momento in cui comincia il Natale è quando vedi per la prima volta la pubblicità delle statuine del presepe, e tu sei appena tornato dal mare ancora sporco di sabbia e salsedine e la guardi con un'espressione quantomeno abbacinata. La trasmettono in quel periodo perché per collezionarle tutte, con un'uscita settimanale, bisogna per forza avere tutti quei mesi di conto alla rovescia. Un po' come quando a giugno, a chiusura delle scuole, si vedono le prime pubblicità di zainetti e diari.
Natale e capodanno cadono lo stesso giorno, e le vigilie ovviamente pure. Capodanno è inteso come un giorno speciale da festeggiare, e tutti lo festeggiano, spendendo fior di quattrini (perché tutto è più caro in quel periodo) ma è una pura e semplice convenzione. Se io decidessi che il nuovo giorno che tutto il mondo deve festeggiare non è più la notte del 31 dicembre, ma la notte del 23 febbraio, tutto il mondo lo festeggerebbe? Ovviamente no, perché io non conto un cazzo e nessuno mi darebbe (giustamente) retta. E se anche io con un gruppo di persone festeggiassi alla mezzanotte del 23 febbraio come se fosse il 31 dicembre, non sarebbe comunque la stessa cosa, perché saremmo gli unici pirla che festeggiano, mentre il resto del mondo si fa i cazzi suoi.
Natale non è una festa religiosa, è una festa consumistica. Come San Valentino. Come la festa della donna e della mamma. Come halloween. Nessuno si cagava halloween in Italia, fino a qualche anno fa. Poi l'America ce l'ha importato allo stesso modo in cui importa democrazia nei Paesi che abbisognano di democrazia (anche se, essendo timidi, non lo chiedono esplicitamente, ma si vede da lontano che ne hanno assoluto bisogno). Fino a qualche anno fa halloween era soltanto quel buffo e incomprensibile evento che costituiva motivo sufficiente da dedicargli un intero episodio di un qualsiasi telefilm americano anni '80 (Happy days, i Robinson, Arnold, Genitori in blue jeans, Otto sotto un tetto, ...).
Ho perso il filo. Dove volevo arrivare? Ah, sì, ecco: io odio i lunedì.

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