Esattamente quattro anni e due mesi fa mi sono laureato. Perchè ho scelto 4,1666 (con 6 periodico) anni come data di riferimento e non 4 anni tondi? Perchè questa quantità ha un suo significato.
Il computo dal giorno di laurea ad oggi prevede infatti quanto segue: 7 mesi esatti senza stipendio, poi 36 mesi esatti a 827 euro al mese, poi altri 7 mesi esatti senza stipendio.
Una simmetria molto bella, affascinante, che ricorda le
macchie di Rorschach (quelle usate per vedere se sei uno psicotico o hai disordini mentali).
Suppongo che ora, per rispettare la simmetria, comincerò a disimparare ad uno ad uno ciascuno dei 28 esami che ho dato per laurearmi*.
Continuo ad essere fermamente convinto che così come funzionano le cose oggi, non vadano affatto bene. Uno non può ricevere la pensione ad una età assurda (se ci arriva) in cui non potrà minimamente godersi quei soldi che gli son stati con forza sottratti durante gli anni precedenti (con la seguente motivazione, cito le parole esatte: "Tu non te li sai amministrare i soldi che guadagni. Eh, se non pensassimo noi a te, saresti in grado di sperperarli tutti, monellaccio! E poi da vecchio, quando non avrai più una lira, cosa penserai di fare, mh? Dacceli che te li conserviamo noi, vedrai che te li renderemo, se mai riuscirai ad andare in pensione, con una simpatica paghetta mensile. Fattela bastare, mi raccomando!").
Ecco come a mio parere debbono essere cambiate le regole: da quando si nasce fino ai diciott'anni si riceve una lauta pensione, sull'unghia, senza bisogno di fare niente in cambio. Arrivati ai 18 si viene assunti dove si vuole (le aziende ti manderanno il loro CV, e poi farai loro un colloquio motivazionale per decidere se sceglierle o meno) con la massima carica possibile, quella a cui corrisponde il minimo sforzo lavorativo (e ovviamente il massimo stipendio). Poi nel corso della vita si viene degradati di volta in volta di livello, fino al licenziamento finale quando ci si trova al più basso gradino della scala, quello per cui si lavora tantissimo con in cambio infime soddisfazioni, bassa stima e una indecente (se non nulla) retribuzione. Infine gli ultimi anni di vita li si passa a scuola, che tanto se anche vieni bocciato cosa vuoi che te ne freghi più.
Tutto ciò avrebbe dei vantaggi così palesi che sarebbe un'offesa alla vostra intelligenza stare qui a elencarli.
* Il che è strano, perchè credevo di averli già largamente disappresi un istante dopo la laurea.